La scelta di Audi di virare su un profilo di esperienza sta al momento dando i suoi frutti. Nico Hulkenberg è l’artefice della rinascita della Kick Sauber, con i venti punti conquistati grazie alla sua straordinaria visione di gara e a degli aggiornamenti che stanno ridando vita a una monoposto che fino all’anno scorso bazzicava nei bassi fondi della classifica, senza aver mai avuto modo per competere con i team di bassa classifica. Solo un guizzo in Qatar aveva permesso alla squadra di Hinwil di conquistare i primi quattro punti iridati.
Insomma, una differenza abissale tra la stagione 2024 e quella attuale. Sicuramente la C44 non era una monoposto così competitiva, ma i piloti non mettevano molto del proprio nel cercare di sfruttare ogni episodio per giungere in zona punti. Ecco perché né Zhou né Bottas hanno ottenuto la conferma del posto. Hulkenberg dimostra che, seppur la monoposto non sia da zona punti, a volte in F1 conta solamente essere costanti e solidi. Un esempio è la gara inaugurale di Melbourne.
In quell’occasione, l’ex pilota della Haas partiva in P17. Tuttavia, grazie ai numerosi incidenti e alla pioggia torrenziale, è riuscito a risalire la china fino alla settima casella, assicurando alla Kick Sauber sei punti iridati importantissimi. La ciliegina sulla torta è arrivata a Barcellona con un quinto posto che ha del clamoroso. Ancora una volta, il tedesco non partiva da una buona posizione, ma grazie alla strategia e alla Safety Car è arrivato dietro alla Ferrari di Lewis Hamilton, arrivando persino a sorpassarla. In più, la penalità inflitta a Max Verstappen, lo ha fatto avanzare di un’ulteriore posizione.
Se da un lato Hulkenberg sta contribuendo all’ottima stagione della Kick Sauber – il compagno di squadra Bortoleto deve ancora adattarsi alla C45 – dall’altro, non possiamo non considerare l’apporto dei nuovi tecnici che già lavorano in vista della transizione ufficiale ad Audi. D’altronde, il tedesco si è già detto soddisfatto degli upgrade che gli ingegneri di Hinwil hanno introdotto: “Sarebbe bello se riuscissimo a mantenere questo trend. Abbiamo avuto un certo slancio. La macchina adesso ha un pò più di vitalità, e questi upgrade stanno funzionando bene. Con un pò di costanza ed equilibrio, abbiamo reso la macchina più piacevole da guidare”.
Sono tante le personalità note al mondo della F1 che hanno sposato la causa Audi, a partire dall’ex Team Principal Ferrari, Mattia Binotto, nominato direttore tecnico e responsabile operativo del programma Formula 1, passando per Johathan Wheatley, James Key, Inaki Rueda e Giampaolo Dall’Ara. Nomi di spessore, determinati a scrivere un nuovo capitolo nella storia del prestigioso marchio tedesco.
Esatto. Rispetto alla passata stagione, la squadra di Hinwil ha smesso di essere una semplice comparsa. La Classifica Costruttori testimonia un progresso che fino all’anno scorso sembrava un’utopia. La Kick Sauber non si trova più in ultima posizione, e sta lottando per piazzamenti più alti.
Al momento, si trova in nona posizione davanti a un colosso come Alpine e dietro di un solo punto all’Aston Martin. Due team che, sulla carta, avrebbero dovuto contendersi il quinto posto. Ma la F1 si sa, non fa sconti a nessuno: non basta il blasone, serve evoluzione continua.
Il cammino verso il debutto ufficiale di Audi nel 2026 è appena cominciato, ma la strada intrapresa sembra promettente. Se il buongiorno si vede dal mattino, a Hinwil stanno già assaporando l’alba di una nuova era. Una rinascita che porta la firma di un veterano, di un progetto tecnico ambizioso e, soprattutto, di una squadra che ha deciso di cominciare finalmente a competere.
Crediti foto: Stake F1 Team Kick Sauber
Seguici sul nostro canale Youtube: clicca qui
2025-06-19T17:04:59Z